Abbiamo davvero bisogno di «selfie»?

autoscattoC’è una parola che, negli ultimi dodici mesi, ha spopolato sui mezzi d’informazione. È selfie, eletta parola dell’anno dall’Oxford Dictionary. Il sostantivo designa lo scatto fatto a sé stessi con telefonini intelligenti (iPhone e simili). Di selfie s’è occupata anche l’Accademia della Crusca, che ne ha ricostruito la storia dell’uso nella nostra lingua.

La prima attestazione giornalistica risalirebbe alla fine del 2012, e sarebbe comparsa sul sito della rivista Vanity Fair (grassetto mio):

[…] siamo diventati tutti un po’ fanatici del fare e farci foto, consumando i polpastrelli in un pullulare di autoscatti che gli americani hanno ribattezzato «selfie» […]

Se è vero che è questa la primissima apparizione del forestierismo in italiano, possiamo fare qualche riflessione. La frase in esame tratta — in maniera un po’ frivola — la voga del farsi foto e, a questo riguardo, usa significativamente la parola autoscatti, anche nel titolo. Ma, evidentemente, una moda trae legittimità e slancio se ottiene l’approvazione dello Stato che, da decenni, esercita in tutto il mondo il suo «potere morbido»: gli Stati Uniti.

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